Il Museo e la sua comunità. Fare insieme

Ci piace iniziare questa sezione con la citazione di due visitatori, che hanno colto molto bene cosa guida il museo nel realizzare dei progetti per e con la comunità.

Il museo custodisce la memoria della collettività e funge da riferimento educativo per le giovani generazioni, contribuendo a sviluppare la coscienza storica e la consapevolezza della propria identità culturale

Stefo&Vivi. Recensione di due visitatori su tripadvisor

Ogni museo, specie un museo del territorio come è quello di Bracciano, è soprattutto della sua comunità e acquista senso solo se la comunità lo riconosce come proprio. E’ quindi naturale che la comunità stessa possa contribuire alla costruzione e alla realizzazione delle attività del museo, dando il proprio contributo affinché il patrimonio che il museo custodisce possa essere conosciuto e trasmesso al futuro.

Bracciano Sottosopra - Memorie e storie dal cimitero

Ogni cimitero è un luogo che conserva le storie delle città. Bracciano Sottosopra, Memorie e storie dal cimitero, è un progetto che ha avuto come esito un percorso sonoro del cimitero, che raccoglie le storie, le testimonianze e le suggestioni dei cittadini e delle cittadine e le rende disponibili attraverso registrazioni audio. Sonia Boffa, Giuseppe Curatolo, Massimo Giribono, Mario Gentilucci, Aldo Marziali, Massimo Mondini, Nerina Orsini, Marco Pastonesi, Cecilia Sodano, Stefano Valente: le loro storie sono raccolte nella piattaforma audio Loquis e possono essere ascoltate. Bracciano sottosopra nasce da un’idea di Cecilia Sodano ed è stato realizzato da Fernanda Pessolano dell’Associazione TiconZero.

Archivio della memoria

Il progetto “Conservare la memoria” prevede la costituzione di un archivio di testimonianze con la raccolta di 20 brevi filmati attraverso i quali la comunità racconta il paese e se stessa. Originariamente queste videointerviste dovevano trattare alcuni temi individuati dal museo, ma nel corso del lavoro sono state accolte ulteriori tematiche proposte dalla cittadinanza. 

2024. Il progetto è in corso, stiamo raccogliendo le testimonianze dei cittadini e delle cittadine. Alcune delle persone che stiamo intervistando sono Salvatore Pierini, uno dei protagonisti ed organizzatori delle feste del paese, in particolare della festa del Santissimo Salvatore, e Clara Canini e Sisto Mercantini, che gestiscono una storica norcineria.

Mappa di comunità

Le mappe di comunità sono delle carte geografiche che rappresentano in modo creativo una parte di territorio in cui si evidenziano i suoi elementi fisici (paesaggistici, edilizi e ambientali) e immateriali (i saperi artigianali, le leggende, gli eventi storici, le sensazioni e le emozioni legate ai luoghi). La costruzione di una mappa di comunità è un processo di auto rappresentazione identitaria che restituisce il patrimonio culturale per come questo viene vissuto e percepito dalla popolazione coinvolta. E’  una narrazione collettiva che contiene storie, racconti ed esperienze che connettono passato, presente e futuro. Il Museo civico ha deciso di realizzare una Mappa di comunità per rappresentare ciò che gli abitanti del luogo riconoscono come proprio patrimonio culturale. 

2024. Il progetto è in corso. Stiamo mettendo a punto la programmazione insieme alla nostra esperta, l’arch. Irma Visalli, e cercando mediatori per i tavoli nei quali incontreremo la popolazione.

Disegni di Bracciano dell’arch. Irma Visalli.

Bracciano alla corte degli Orsini

Una manifestazione realizzata nel 2011 con l’obiettivo di far conoscere la storia del Rinascimento a Bracciano. Durante 15 giorni di dicembre sono state proposte conferenze di storia e di storia dell’arte, spettacoli di musica e danze rinascimentali e laboratori sul cibo del Rinascimento. L’Università della Tuscia, partner della manifestazione, ha realizzato le conferenze; l’associazione Slow Food locale ha realizzato i laboratori sulla gastronomia rinascimentale; i ristoratori e le pasticcerie locali del centro storico del paese hanno proposto ai loro ospiti menù rinascimentali sulla base delle ricette fornite dal museo. 

Centro della manifestazione è stato lo spettacolo teatrale “Io ti adoro bella”, prodotto dal museo, che racconta la storia del duca di Bracciano Paolo Giordano Orsini e di sua moglie Isabella de’ Medici, vissuti nel XVI secolo. Lo spettacolo ha contribuito a diffondere la verità storica sulle due figure.  Il Comune di Roma ha dato il patrocinio in quanto la scenografia dello spettacolo teatrale è  basata su documenti dell’archivio Orsini, conservati presso l’Archivio Storico Capitolino.

Paesaggi culturali, riflessioni museologiche

L’evoluzione del concetto di patrimonio culturale
A cura del Direttore Cecilia Sodano.

A partire dalla World Heritage Convention, nei documenti internazionali il concetto di patrimonio naturale e poi di paesaggio si affianca e successivamente si sovrappone a quello di patrimonio culturale, che comprende il paesaggio portatore di particolari valori. Pur considerando che il dibattito su tali temi non è frutto di un’evoluzione organica, è tuttavia possibile delineare una linea di tendenza entro la quale si è sviluppata l’idea di patrimonio nel tempo. Inizialmente concepito come un insieme di oggetti materiali rigidamente corrispondenti alle due categorie di natura e cultura, il concetto di patrimonio si è poi ampliato passando a una visione interdisciplinare che ha compreso non solo elementi materiali e immateriali, ma anche idee e valori.

La riflessione sul paesaggio e sul paesaggio culturale ha costituito uno snodo importante di questo percorso, legando indissolubilmente natura e cultura, persone e luoghi, elementi tangibili e intangibili. La concezione di patrimonio si è ulteriormente ampliata con la Convenzione Europea del Paesaggio (2000) e con la Convenzione di Faro (2005), che considerano il paesaggio e il patrimonio come risorsa fondamentale per il benessere dell’uomo e per lo sviluppo sostenibile. Entrambi i documenti europei hanno spostato l’attenzione dall’oggetto paesaggio/patrimonio alle persone chiamate a percepirlo/riconoscerlo. Ciò ha aperto nuove prospettive alla partecipazione pubblica in un’ottica che si sposta dall’oggetto all’azione, dal prodotto al processo.

Il coinvolgimento nel processo di riconoscimento del valore del paesaggio/patrimonio da parte delle comunità implica la responsabilità condivisa della tutela, della conservazione e, nel caso dei paesaggi, della gestione e della pianificazione. Questa responsabilità coinvolge significativamente i musei, ai quali è affidato l’importante ruolo indicato dalla Raccomandazione esito della 24° Conferenza Generale di ICOM, che costituisce un’importante sfida per gli anni a venire: da un lato, la gestione e la manutenzione del patrimonio in un’ottica di sviluppo sostenibile per il territorio; dall’altro, l’attenzione alle immagini e alle rappresentazioni che identificano e connotano il paesaggio stesso.

Testo estratto dall’articolo: C. Sodano, Cultural Landscapes in International Charters, Museum International, 69 (1–2), pp. 82–85, 2017. doi: 10.1111/muse.12152

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