Il Museo civico di Bracciano è luogo di conoscenza e valorizzazione della storia del suo territorio. Le collezioni coprono un arco temporale che va dall’età etrusca fino al XX secolo e provengono dal territorio di Bracciano o di Caere (Cerveteri), centro di riferimento per gli insediamenti etruschi di questa area. Il museo è strutturato in diverse sale espositive, ordinate per temi. In ogni sala si trovano dei pannelli e delle schede, in italiano e in inglese, che propongono approfondimenti su argomenti correlati alle collezioni.
In questa sezione vengono presentate l’età etrusca, l’età romana e paleocristiana, le opere dei committenti e artisti di Bracciano, le testimonianze di arte sacra.
Una collezione piccola ma ricca di storia: non mancate di includerla nella visita di Bracciano. Comunità, arte etrusca, età romana e paleocristiana, committenza di opere ad artisti e testimonianze d’arte sacra: questi sono i temi trattati nelle cinque sale di questa piccola esposizione civica.
M. Faraone. Recensione di un visitatore
Nel museo sono esposti reperti che documentano la presenza di insediamenti etruschi nel territorio. Molti oggetti della collezione illustrano la vita quotidiana della civiltà etrusca: anfore, piattelli, oggetti per la cura del corpo e l’abbigliamento, buccheri (che sono ceramiche etrusche caratterizzate dal tipico colore nero ottenuto da un particolare processo di cottura). Tra i reperti esposti, particolarmente importante è un piattello del tipo Genucilia che presenta sul bordo un alfabetario latino completo dei suoi 21 segni, collocabile alla seconda metà del IV secolo a. C; si tratta di uno dei più antichi alfabeti-modello in latino.
I reperti romani testimoniano la romanizzazione del territorio. Provengono per la maggior parte dall’area archeologica di Vicarello e dall’antica cittadina romana di Forum Clodii, entrambe site nel territorio comunale di Bracciano. Quest’ultima sorgeva nell’area dell’attuale tenuta di San Liberato; diversi reperti paleocristiani esposti in sala provengono da questa zona.
Una delle opere romane più importanti è il cosiddetto Apollo di Vicarello. Frequentato fin da epoca neolitica per le sue acque termali, il sito di Vicarello perse in epoca romana la sua conformazione naturale e fu trasformato in un complesso termale ad uso della popolazione.
Apollo di Vicarello
II secolo d.C.
Terme di Vicarello (Bracciano)
Marmo penetelico
Altezza torso 120 cm
La storia dell’arte a Bracciano, come in molti altri centri minori, è strettamente legata alla committenza religiosa e civile, identificata nella Comunità, e alle potenti famiglie che ne sono state proprietarie: i Prefetti di Vico, gli Orsini, gli Odescalchi e, per un breve periodo, i Torlonia.
Sono esposte nella sala opere realizzate per le maggiori committenze locali, pubbliche e private, da artisti che hanno operato a Bracciano o che, come Cristoforo Stati, sono nati nella cittadina. Alcune opere, come la tela di Sofia Branicka Odescalchi e il busto di Marino Torlonia, ritraggono gli stessi committenti.
Le opere esposte nel museo, che provengono dalla vicina chiesa agostiniana di Santa Maria Novella, testimoniano la vita religiosa della cittadina. Tra queste il manichino della Madonna, che veniva portato in processione il 15 agosto, festa dell’Assunta.
Alcuni pezzi testimoniano la raffinata qualità decorativa dell’apparato liturgico. A tale proposito sono da segnalare il piviale nero e oro, donato forse dal papa Innocenzo X Doria Pamphili (1644-1655) in una sua visita a Bracciano, e l’incensiere d’argento realizzato da Francesco Ossani nella prima metà dell’Ottocento.